Dalle Luci del “luna park”…


Arrivare per la prima volta in Nicaragua durante la Novena dell’Immacolata, chiamata qui “La Purissima”, dopo un primo momento di spaesamento, aiuta ad inquadrare in modo sintetico, la fede e la situazione socio-politica di questo paese. Infatti nelle vie centrali della Capitale, Managua, dai primi di Dicembre fino all’Epifania, si susseguono per diversi chilometri, altari dedicati alla Vergine Maria, grandi carri come quelli del nostro Carnevale di Viareggio, coloratissimi e illuminati a giorno, musica assordante con i ritmi e le parole della famosa “Messa Campesina”, orgoglio della liturgia inculturata nica, composta durante la Rivoluzione, tanto che sembra di entrare in un immenso “Luna Park religioso”.

…a quelle della vita di ogni giorno!

Lo straniero che arriva di sera, e viene portato subito in questa zona centrale della capitale, può avere dei seri dubbi sull’esatta destinazione del suo viaggio, se nel suo immaginario o nelle sue generiche informazioni storico-politiche acquisite prima della partenza, avesse pensato che il popolo nicaraguense fosse un popolo povero, rimasto sotto l’oppressione dei successori del Jefe della rivoluzione Sandino, altra figura ”che ancora vive” nel cuore dei “figli del mais”, e la cui immagine o mezzo busto si trova a braccetto della Purissima, negli angoli e nelle piazze di ogni villaggio o cittadina del Paese dei vulcani e dei laghi. 

visita-missione-nicaragua-suor-paola-letizia-managua20151230_205034Ma dopo questa prima piacevolissima impressione di festa, gioia e straordinaria accoglienza, mentre ti immergi insieme alla  gente che passeggia tranquilla, e che grida davanti ad ogni altare “Quien causua tanta Alegria? La Conception de Maria!” , soffermandoti con loro a mangiare l’immancabile tortilla con juajada (formaggio salato), o il saporitissimo cachorro ( maiale arrosto sulla griglia), dissetandoti con uno dei tanti succhi di frutta, a scelta tra ananas, papaya, mango, arancia, e mille altre delizie che la generosa natura offre ancora ai suoi figli nica, cominci a guardarti meglio intorno, e allontanandoti dalla zona centrale e inoltrandoti per i vari quartieri periferici della capitale, i così detti “barrios”, scopri con dolore che la festa è improvvisamente  finita, anche se non per tutti: pochi privilegiati continuano a banchettare, a luci ancora accese !!!

Così,  purtroppo si viene confermati nelle poche informazioni di partenza sulla reale situazione di questo paese: nella folta vegetazione che corre lungo le strade, non così ben asfaltate come quelle del centro, si aprono altri scenari, meno colorati, anzi paradossalmente senza luci, rispetto a tutta la luminaria del “luna Park del centro”;  case di legno, baracche con tetto di lamiera, negozietti improvvisati nelle piccole casette colorate, dove vivono famiglie numerose, e soprattutto volti, volti di donne, bambini, giovani e uomini, che nonostante la naturale propensione al sorriso e alla “Allegria” sono segnati dalla lotta, dalle sofferenze, dall’immigrazione, dalla violenza familiare, dall’oppressione della donna, dall’alcolismo, dalla droga, dall’impotenza, volti che gridano giustizia,  e che si rivolgono con fede alla Purissima, anche lei “strumentalizzata” dal governo-dittatura di Daniele Ortega, che al posto di dare salute, lavoro, giustizia, istruzione e casa alla maggior parte del popolo nica  tenta di nascondere nella povera totilla quotidiana la pastiglia della pia devozione, usata come  “calmante pseudo-religioso” dato da mangiare a questa  gente buona, che giustamente piange sotto il mantello della Purissima e sotto il grande cappello di Sandino, ormai rimasto un nostalgico sogno di giustizia per tutti.

Sr. Paola Letizia Pieraccioni, consigliera generale e resp. Missioni ad gentes